(Vegas Crush 02) Giochi Proibiti by Raine Miller

autore:Raine Miller [Miller, Raine]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788855311113
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-02-05T23:00:00+00:00

«Georgie» dice Bud, venendomi incontro nel corridoio. La polo dei Crush che indossa è sbrindellata, per via della pancetta da bevitore. «Come butta oggi?»

«Bene. Sono contento di vederti, comunque. Mi piacerebbe parlare con te e Max, o chi ti pare. Continuano ad arrivarmi voci su degli scambi e ho appena mandato il mio agente in un centro riabilitativo, perciò al momento mi sto gestendo da solo. Mi farebbe davvero piacere discutere con voi di tutto quanto, prima che venga presa una decisione.»

«Oh, be’» Bud balbetta. «Lo sai, sono decisioni complicate. La distribuzione del talento e l’aspetto economico…»

«Ho aiutato la squadra a vincere il campionato» dico. «Io e Evan funzioniamo bene insieme. Nessuno conosce il suo stile di gioco quanto me.»

«Be’, ti capisco, davvero, ma non posso fermare un treno in corsa» risponde, rosso in faccia.

«Quindi, vuol dire che lo scambio è imminente, Bud?»

«L’opzione è sul piatto, sì.» È la cosa più diretta che mi abbia mai detto.

«Be’, voglio vedere Max» insisto.

Sospira rumorosamente. «Proverò a rimediarti un appuntamento.»

Lo so che sta solo cercando di calmarmi. Probabilmente vuole sfuggire a questa conversazione il più in fretta possibile. «Sono serio» dico deciso. «Ho diritto a un incontro prima che venga presa una decisione.»

Annuisce. «Okay, sì. Ti capisco, ragazzone.»

Ragazzone? Ho voglia di vomitare qui nel corridoio, cazzo.

Penso si accorga della furia omicida nei miei occhi, perché la faccia gli si colora di un rosso ancora più scuro. Socchiude le palpebre. «Rimedierò un appuntamento.»

Poi se ne va, trotterellando per il corridoio, forse per andare da Max a dirgli che sono un pazzoide e che converrebbe farmi fuori subito.

Rientro nello spogliatoio, pronto a cambiarmi per la nostra terza partita in casa. Penso a un sacco di cose.

«Tutto bene, fratello?» chiede Evan.

«Solo tanta roba che mi frulla per il cervello» rispondo. «Starò bene non appena saremo in campo.»

«Che succede?»

«Un possibile scambio, e ho appena mandato Ned in riabilitazione.»

«Hai chiamato Scott?»

«Sì. È all’estero e ha detto che mi chiamerà quando ritorna, la settimana prossima. A quel punto potrebbe già essere troppo tardi.»

Evan impreca, poi dice che andrà tutto bene. Voglio credergli. Scelgo di credergli, almeno per ora, visto che la squadra ha bisogno della mia concentrazione.

Dopo i rituali del prepartita, pattiniamo verso il campo. Le luci sono pazzesche e la folla è infuocata e rumorosa. Sono felici di vederci di nuovo vincere. Il suono dell’arena piena di gente mi tiene sull’attenti, e si capisce dal modo in cui gioco.

Il coach mi manda in campo con Viktor: ora sa che possiamo giocare in coppia senza rischiare di ammazzarci. Giochiamo bene insieme, impegnandoci a difendere il nostro portiere dall’ennesima squadra che cerca infaticabilmente di segnare. Il coach sceglie di disporre tre difensori e due attaccanti in campo, così io e Viktor affianchiamo Tyler in mezzo, mentre Evan e Mikhail giocano avanti.

Blocchiamo tutti i tiri. Non facciamo passare niente, e la cosa manda in delirio i tifosi. La partita per noi si svolge principalmente in difesa, fino al terzo tempo, quando sia Mikhail che Evan fanno due gol a testa. Vinciamo per quattro a zero, e il tifo è assordante.

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